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OSSERVAPREZZI: Un’app dedicata al costo del carburante

Mentre gli italiani tagliano ancora sul consumo di carburanti facendo registrare, secondo i dati rilevati dal Centro Studi Promotor, un calo dell’1,8% nei primi quattro mesi del 2014, dal ministero dello Sviluppo Economico arriva un’app che dovrebbe aiutare gli automobilisti a risparmiare sul costo del rifornimento. Si chiama “Osservaprezzi” ed è un’applicazione gratuita, già disponibile su Googleplay e, a breve, anche sull’App Store, che consente di individuare i distributori di carburante più vicini, o lungo un percorso prestabilito, che applicano i prezzi più vantaggiosi.

Ricerca mirata. Sviluppata in collaborazione con Unioncamere e Infocamere, l’applicazione consente di cercare gli impianti in base al tipo di carburante al quale si è interessati (benzina, diesel, metano o Gpl) e alla modalità di erogazione (servito o self service). I risultati della ricerca vengono visualizzati su una mappa che indica i distributori presenti evidenziandoli con un colore diverso a seconda del prezzo proposto: dal verde chiaro per quelli più convenienti al rosso per i più cari. La ricerca può essere effettuata “In zona”, ossia in un raggio di 5 km dal punto in cui ci si trova, o “Su percorso”, indicando quindi un punto di partenza e uno di arrivo. Oltre che sulla mappa, gli impianti possono essere visualizzati sotto forma di elenco, dal più vicino al più lontano, ed è poi possibile, una volta scelto il distributore, visualizzare il percorso diretto per raggiungerlo. In questo modo l’automobilista, ovunque si trovi (autostrade, strade statali o altre strade) o prima di mettersi in macchina, può scegliere il punto vendita più comodo ed economico dove fare rifornimento.

Ampia copertura. Attualmente sull’Osservaprezzi del ministero sono registrati più del 70% degli impianti presenti in Italia (17.113 su una stima di circa 24.000) che fanno capo a 13.208 imprese: 480 si trovano sulle autostrade, 2.206 sulle strade statali e 14.427 sulle altre strade. Non solo distributori di marca, ma anche i cosiddetti “no logo”, che nell’applicazione sono circa 2.500. Su base geografica, la percentuale dei distributori iscritti varia dall’88% del Trentino Alto Adige al 53% della Calabria, passando, per esempio, per il 79% della Lombardia, il 66% del Lazio e il 56% della Campania.

Variazioni del prezzo alla pompa. Alla base dell’app c’è il sito dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe, che già da tempo raccoglie i prezzi della rete dei distributori, consentendone la consultazione sia ai consumatori sia ai gestori. I prezzi pubblicati sono quelli che vengono comunicati al Mise direttamente dagli impianti. Già dal 2009 i gestori hanno l’obbligo di legge di comunicare i prezzi praticati al fine della loro pubblicazione, un obbligo che, se inizialmente ha riguardato solo gli impianti autostradali, da settembre del 2013 è in vigore su tutto il territorio nazionale, a prescindere dalla collocazione stradale dell’impianto e dal tipo di carburante erogato. Per far sì che i prezzi visualizzati sull’app siano realmente quelli praticati, poi il gestore ha l’obbligo di comunicarli almeno una volta a settimana, nel caso non ci siano state variazioni in aumento o ogni qual volta il prezzo salga. Il prezzo praticato, quindi, non può essere superiore a quello comunicato ma potrebbe, invece, essere inferiore se il gestore non ha comunicato la variazione, non sfruttando quindi la possibilità di essere competitivo rispetto ad impianti vicini. Il ministero ricorda, inoltre, che in caso di omessa comunicazione o qualora il prezzo effettivamente praticato sia superiore a quello comunicato dal singolo impianto di distribuzione, si applicano le sanzioni previste per la mancata esposizione dei prezzi in vetrina individuate dalle norme del commercio, che vanno da un minimo di 516 euro a un massimo di 3.098.

L’opinione del Codacons. Ma se l’intenzione dell’app, la prima targata Mise, è quella di aiutare gli automobilisti a risparmiare, non tutti ne premiano l’utilità. Una bocciatura arriva, per esempio, dal Codacons. L’associazione dei consumatori ha sottolineato come, più che monitorare i listini dei distributori, sarebbe oppurtuno “intervenire introducendo sanzioni contro le speculazioni sui listini dei carburanti e contro il fenomeno della doppia velocità di benzina e gasolio, i cui prezzi salgono in modo repentino all’aumentare delle quotazioni del petrolio, mentre scendono con incredibile lentezza quando le quotazioni calano”.