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UNA BELLA STORIA: PUNTO!

“Fiat Punto. La risposta”. Con questo claim, l’utilitaria di Torino si presentò agli italiani nell’autunno 1993, quasi 25 anni fa, con il compito non facile di raccogliere l’eredità della Uno, che sarebbe poi uscita di produzione nel 1995, dopo oltre 6 milioni di unità prodotte. E ora è arrivato anche per lei il momento di lasciare la scena, come ufficializzato alla presentazione del nuovo piano industriale del gruppo FCA.

La Fiat s’è desta. Italiana: così la voleva Giovanni Agnelli. Di fronte all’ipotesi – allettante – di produrre la nuova utilitaria all’estero (in Spagna, oggi ottava potenza motoristica al mondo, come raccontiamo su Quattroruote di giugno), l’Avvocato non seppe cedere: “Siamo italiani, produciamola qui”. E così fu, peraltro inaugurando il nuovo stabilimento di Melfi, che affiancò Termini Imerese e Mirafiori nella produzione della vettura. Produzioni destinate ai mercati esteri, anche su licenza, sarebbero arrivate da Paesi stranieri, con varianti di carrozzeria a noi sconosciute, ma la Punto è sempre rimasta essenzialmente fedele alla nostra penisola: “La Fiat s’è desta”, recitava il titolo della nostra prima copertina dedicata alla vettura, immortalata su uno sfondo tricolore.

Best seller, anche in Europa. Del resto, la vettura di segmento B torinese è stata ampiamente ripagata dagli automobilisti italiani. Per anni è stata la loro auto preferita, rimanendo a lungo in cima alla classifica di vendite nel nostro Paese – per alcuni brevi periodi anche in Europa – prima di lasciare il gradino più alto del podio alla Panda. E ad agosto, quando l’ultima Punto uscirà dagli stabilimenti di Melfi, saranno oltre 9 milioni gli esemplari prodotti nei suoi 25 anni di storia. Le farà compagnia l’Alfa Romeo MiTo, con la quale condivide lo stesso pianale, anch’essa fuori produzione entro l’estate.